La politica svizzera di controllo degli armamenti e di disarmo persegue l’obiettivo di portare sia la sicurezza nazionale che internazionale a un livello mondiale d’armamento il più basso possibile. La Svizzera s’impegna a livello internazionale affinché in particolare le armi di distruzione di massa non si diffondano ulteriormente (non proliferazione) e vengano eliminate completamente (disarmo).
La politica di sicurezza elvetica mira a un rafforzamento della reciproca fiducia tra gli Stati. In questo senso la Svizzera aspira a controlli degli armamenti e a programmi di disarmo verificabili e che non discriminino singoli Stati o attori. In sostanza, per la Svizzera accordi di diritto internazionale vincolanti e universali hanno la precedenza su semplici intese politicamente vincolanti e provvedimenti unilaterali.
La Svizzera partecipa attivamente ai lavori di organi multilaterali, che s’impegnano per il controllo degli armamenti e il disarmo:
- 1. Commissione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU)
- Conferenza di Ginevra sul disarmo (Svizzera membro dal 1996)
- Commissione sul disarmo dell’ONU
- Trattato di non proliferazione nucleare
- Trattato d’interdizione completa degli esperimenti nucleari
- Agenzia internazionale dell’energia atomica
- Gruppo dei paesi fornitori nucleari
- Organizzazione per il divieto delle armi chimiche
- Gruppo Australia
- Regime di controllo della tecnologia relativa ai missili
- Intesa di Wassenaar
- Misure miranti a rafforzare la fiducia e la sicurezza dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE)
La Svizzera persegue una politica restrittiva d’esportazione di armi e partecipa al registro delle armi dell’ONU, che dovrebbe introdurre la trasparenza.
Anche lo stesso Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) realizza progetti di disarmo internazionale. Un esempio è il contributo alla distruzione delle armi chimiche in Russia. Ciò avviene nell’ambito del partenariato globale del G8 contro l’estensione di armi di distruzione di massa.