Consiglio di sicurezza dell'ONU: la Svizzera chiede il ritorno al cessate il fuoco a Gaza
Nel quadro del dibattito aperto trimestrale del Consiglio di sicurezza dell'ONU sul Medio Oriente, mercoledì scorso la Svizzera ha sottolineato nella sua dichiarazione la necessità di far rispettare le norme e i principi fondamentali del diritto internazionale sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite al fine di ripristinare la pace e la sicurezza nella regione.
Considerata la situazione a Gaza, la Svizzera ha invitato le parti in conflitto a un immediato ritorno al cessate il fuoco. Un accordo in tal senso deve consentire l'immediata liberazione di tutti gli ostaggi, la protezione della popolazione civile, il libero accesso agli aiuti umanitari e un cessate il fuoco duraturo.
A New York, la Svizzera ha inoltre espresso preoccupazione per la situazione umanitaria drammatica nella Striscia di Gaza. Il blocco dell'invio di aiuti umanitari a Gaza e gli attacchi contro i convogli, le infrastrutture e gli operatori umanitari sono inaccettabili. La Svizzera ha ricordato che il rispetto dei bisogni fondamentali della popolazione civile e la garanzia della sua protezione, compresa quella degli operatori umanitari, sono obblighi derivanti dal diritto internazionale umanitario.
La Svizzera ha sottolineato la necessità di rispettare il diritto internazionale e di eliminare gli ostacoli alla pace. Per quanto riguarda la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, ciò implica, come richiesto dalla Corte internazionale di giustizia, la fine dell'occupazione illegale e degli insediamenti israeliani. L'espansione degli insediamenti e le violenze commesse devono quindi cessare immediatamente.
Da ultimo, la Svizzera ha sottolineato l'importanza di una soluzione negoziata tra i due Stati, in cui Israele e la Palestina possano coesistere all'interno di confini sicuri e riconosciuti. Una tale soluzione costituirebbe un passo decisivo per la pace in tutta la regione.
Corte internazionale di giustizia: la Svizzera sottolinea gli obblighi di Israele nei confronti dell'ONU nei territori palestinesi occupati
Lunedì 28 aprile 2025 la Corte internazionale di giustizia (CIJ) ha aperto una settimana di udienze dedicate agli obblighi di Israele nei confronti dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, di altre organizzazioni internazionali e di Stati terzi nel Territorio palestinese occupato. La Svizzera, rappresentata dal direttore della Direzione del diritto internazionale pubblico (DDIP) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Franz Perrez, ha presentato la sua posizione venerdì 2 maggio durante le udienze tenutesi all'Aia.
Nel suo intervento (PDF, 10 Pagine, 627.1 kB, francese), l'ambasciatore Perrez ha ricordato l'importanza del rispetto del diritto internazionale. Nella sua presa di posizione, la Svizzera ha sottolineato gli obblighi di Israele riguardo alle attività dei suddetti organismi e Stati nel Territorio palestinese occupato. La Svizzera ha inoltre sottolineato che le preoccupazioni in materia di sicurezza devono essere previste dal diritto e non essere una questione meramente soggettiva. Esse non consentono di sottrarsi agli obblighi internazionali e il loro invocamento è soggetto a criteri restrittivi. La minaccia alla sicurezza deve essere identificata in modo chiaro e concreto, l'interesse di sicurezza in questione deve essere di particolare importanza e deve sussistere un nesso di causalità tra la minaccia e l'interesse di sicurezza. Inoltre, si applicano principi generali del diritto internazionale quali la buona fede, la necessità e la proporzionalità. La Svizzera ha insistito sull'obbligo di Israele di rispettare i propri impegni internazionali, in particolare quelli relativi alla Carta delle Nazioni Unite, ai privilegi e alle immunità e al diritto internazionale umanitario. Ciò è nell'interesse non solo dell'ordine giuridico internazionale, ma anche di Israele, poiché aumenterebbe sia la credibilità e la legittimità delle misure adottate da Israele sia la fiducia nella sua buona fede.
Nel dicembre 2024, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato a larga maggioranza una risoluzione, presentata dalla Norvegia, che chiede alla Corte internazionale di giustizia di emettere un parere consultivo «con carattere prioritario e urgente». La risoluzione chiede alla CIJ di chiarire cosa Israele sia tenuto a fare riguardo alla presenza dell'ONU, delle sue agenzie, delle organizzazioni internazionali o di Stati terzi per «garantire e facilitare il trasporto senza ostacoli delle forniture urgenti essenziali alla sopravvivenza della popolazione civile palestinese». Il parere della CIJ dovrebbe essere reso nei prossimi mesi.
Dichiarazione della Svizzera dinanzi alla Corte internazionale di giustizia, 02.05.2025 (PDF, 10 Pagine, 627.1 kB, francese)
Dichiarazione della Svizzera sulla situazione in Medio Oriente, Consiglio di sicurezza dell'ONU, 30.04.2025