Comunicato stampa, 18.02.2020

L’Africa orientale sta subendo una grave invasione di questi insetti. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) dona un milione di franchi all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). A seconda dell’evolversi della situazione prenderà in considerazione la possibilità di mettere a disposizione fondi supplementari nei Paesi partner.

Un’agricoltrice cammina in mezzo a uno sciame di locuste che si nutrono dei suoi raccolti nel villaggio di Katitika, in Kenya.
Un’agricoltrice cammina in mezzo a uno sciame di locuste che si nutrono dei suoi raccolti nel villaggio di Katitika, in Kenya. © Keystone

Il Corno d’Africa – Somalia, Etiopia, Kenya – sta subendo la peggiore invasione di locuste del deserto degli ultimi decenni. Migliaia di ettari di terreno coltivabile e di pascoli sono stati danneggiati, con gravi conseguenze per il sostentamento di milioni di famiglie la cui sicurezza alimentare è già fragile. A causa delle condizioni meteorologiche favorevoli, gli sciami si stanno spostando verso l’Uganda e il Sudan del Sud.

Il 28 gennaio 2020 la FAO ha fatto appello alla comunità internazionale per raccogliere 76 milioni di dollari destinati a combattere questo flagello, riparare i danni che ha causato e sostenere le famiglie colpite.

La Svizzera, che ha stanziato un milione di franchi in risposta a questo appello, segue attentamente gli sviluppi della situazione. Se la crisi si protrarrà e se le sue conseguenze lo richiederanno, la DSC prenderà in considerazione la possibilità di mettere a disposizione fondi supplementari nelle sue aree di intervento.

Il sostegno alla sicurezza alimentare delle popolazioni della Somalia, dell’Etiopia e del Nord del Kenya è una priorità dell’aiuto svizzero allo sviluppo dal 2013.

«In passato abbiamo già sbloccato fondi per rispondere a situazioni di emergenza e far fronte alle conseguenze della siccità o delle inondazioni nel Corno d’Africa. L’invasione di locuste sta avendo un impatto altrettanto devastante sulla sicurezza alimentare di persone che assistono impotenti alla perdita dei loro raccolti», ha dichiarato Manuel Bessler, delegato per l’aiuto umanitario al DFAE.

Quasi 12 milioni di persone sono esposte a una grave insicurezza alimentare. Nonostante gli sforzi già intrapresi, la voracità di questi insetti rappresenta una minaccia per altri 20 milioni di persone. La situazione è aggravata dai conflitti e da altri problemi legati al clima. Il flagello minaccia di vanificare i progressi fatti negli ultimi anni e potrebbe causare nuovi spostamenti di popolazione.

L’obiettivo dei finanziamenti internazionali non è solo quello di fermare l’invasione di locuste e di prevenirne la diffusione, ma anche di sostenere le famiglie che hanno già subito danni. Gli aiuti mirano a ripristinare l’equilibrio nutrizionale delle persone e a rafforzare la loro resilienza. Si sta intervenendo per supportare le operazioni di monitoraggio, coordinare gli aiuti internazionali, organizzare corsi di formazione e fornire alle famiglie colpite un adeguato aiuto umanitario, anche tramite trasferimenti di denaro, distribuzione di foraggio per il bestiame, sementi e prodotti per i terreni.

La locusta del deserto è considerata il parassita migratorio più distruttivo del mondo perché è altamente mobile e si nutre di ogni genere di pianta.


Informazioni supplementari:

Agricoltura e sicurezza alimentare
Corno d’Africa (Somalia, Etiopia, Kenia)


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Ultima modifica 19.07.2023

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