L’Esecutivo definisce il coordinamento dell’iter decisionale della Svizzera per il Consiglio di sicurezza dell’ONU

Comunicato stampa, 10.11.2021

La Svizzera è candidata a un seggio come membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il periodo 2023-2024. Nel quadro dei preparativi, il Consiglio federale ha definito nella sua riunione dell’11 novembre 2021 le modalità di coordinamento dell’iter decisionale durante l’auspicato seggio del nostro Paese.

Nel 2011, al termine di un processo di consultazione con il Parlamento durato diversi anni, l’Esecutivo ha deciso di presentare la candidatura della Svizzera al Consiglio di sicurezza. L’elezione si terrà nel giugno del 2022 a New York. I preparativi in vista del possibile seggio della Svizzera per il biennio 2023-2024 sono in corso. La candidatura rappresenta un obiettivo importante della Strategia di politica estera 2020–2023. Con la decisione odierna, il Consiglio federale adempie uno dei suoi obiettivi annuali per il 2021.

Nei casi importanti deciderà il Consiglio federale
Per il coordinamento dell’iter decisionale durante l’auspicato seggio della Svizzera nel Consiglio di sicurezza non è in programma la creazione di nuovi organi, ma si applicheranno i meccanismi di consultazione e di decisione già collaudati, in uso all’interno dell’Amministrazione federale per interventi orali e votazioni nei principali organi dell’ONU, come l’Assemblea generale e il Consiglio dei diritti umani.

Le decisioni spetteranno al Governo nei casi politicamente importanti, come le questioni di politica interna o estera di grande portata (p. es. il riconoscimento di un territorio conteso sul piano internazionale), o se il Consiglio di sicurezza adotta un nuovo regime sanzionatorio (l’ultima volta è accaduto per il Mali nel 2017) o decide in merito all’autorizzazione di un intervento militare (l’ultima volta è avvenuto per la Libia nel 2011). Il Consiglio federale deciderebbe anche nel caso in cui i dipartimenti avessero posizioni diverse. Per gli affari del Consiglio di sicurezza le scadenze possono essere molto brevi. I dipartimenti devono quindi essere informati per tempo dal DFAE su eventuali dossier importanti in vista.

Regolare informazione sull’operato della Svizzera nel Consiglio di sicurezza
I meccanismi di coordinamento e di decisione verranno testati nell’autunno del 2022: se la Svizzera verrà eletta, potrà partecipare come osservatrice a tutte le riunioni del Consiglio di sicurezza nei tre mesi prima dell’inizio del mandato. Durante il mandato, il Parlamento, i media e l’opinione pubblica dovranno essere informati regolarmente sull’operato della Svizzera nel Consiglio di sicurezza.

Risoluzioni del Consiglio di sicurezza
Il Consiglio di sicurezza adotta ogni anno da 50 a 70 risoluzioni. La maggior parte concerne dossier per i quali la Svizzera può contare su posizioni consolidate (p. es. per quanto riguarda l’accesso dell’aiuto umanitario nelle zone di conflitto) o che ricorrono regolarmente, come la proroga delle missioni di pace dell’ONU o dei regimi di sanzioni.


Informazioni supplementari:

Seggio della Svizzera al Consiglio di sicurezza dell’ONU. Coinvolgimento del Parlamento. Rapporto del Consiglio federale dell’11 settembre 2020 in adempimento del postulato 19.3967, Commissione della politica estera CS, 19 agosto 2019 (per regolare i
Candidatura della Svizzera a un seggio non permanente nel Consiglio di sicurezza dell’ONU per il biennio 2023-2024. Rapporto del Consiglio federale del 5 giugno 2015 in adempimento del postulato 13.3005 della Commissione della politica estera del Con
Candidatura della Svizzera al Consiglio di sicurezza dell’ONU


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Comunicato stampa, 10.11.2021

Nella sua seduta del 10 novembre 2021 il Consiglio federale ha nominato con effetto dal 1° aprile 2022 Christian Dussey nuovo direttore del Servizio attività informative della Confederazione (SIC). L’attuale ambasciatore in Iran ed ex direttore del Centro ginevrino per la politica di sicurezza (GCSP) assumerà la funzione di Jean-Philipp Gaudin, che ha lasciato la carica di direttore del SIC il 31 agosto 2021.

Primo piano di Christian Dussey
Il Consiglio federale ha nominato con effetto dal 1° aprile 2022 Christian Dussey nuovo direttore del Servizio delle attività informative della Confederazione. © NATO

Christian Dussey, 55 anni, ha studiato economia e scienze sociali all’Università di Friburgo conseguendo la licenza (lic.rer.pol) nel 1990. Ha inoltre studiato relazioni internazionali presso la «School of Foreign Service» all’Università di Georgetown a Washington D.C. e la «Fletcher School of Law and Diplomacy» presso l’Università di Boston, dove nel 2003 ha conseguito un master in relazioni internazionali.

Dopo cinque anni presso il Servizio informazioni strategico del DDPS, nel 1996 è passato al DFAE assolvendo un praticantato a Praga. Nel 1997 è rientrato alla Centrale del dipartimento in qualità di collaboratore diplomatico della Divisione politica II presso la Direzione politica. Nel 1999 è stato assistente diplomatico della presidente della Confederazione Ruth Dreifuss. Nel 2000 è stato trasferito a Mosca quale consigliere d’ambasciatore presso la rappresentanza diplomatica. Nel 2004 è tornato a Berna come responsabile della Divisione Sicurezza internazionale presso la Direzione politica. Dal gennaio 2008 ha assunto la carica di sostituto del responsabile della Divisione politica VI (Svizzeri all’estero) e dal gennaio 2010, con il titolo di ambasciatore, ha diretto il Centro di gestione delle crisi nella Direzione politica a Berna. Nell’anno accademico 2012-2013 ha frequentato quale fellow l’Università di Harvard. È stato quindi nominato direttore del Centro ginevrino per la politica di sicurezza (GCSP) con il titolo di ambasciatore con effetto dal 1° agosto 2013 e, con decisione dell’11 dicembre 2020, è stato nominato dal Consiglio federale quale ambasciatore straordinario e plenipotenziario nella Repubblica islamica dell’Iran con sede a Teheran. Oltre alla sua carriera diplomatica, è stato anche ufficiale di stato maggiore generale nell’esercito.

Per la nomina del nuovo direttore, la consigliera federale Viola Amherd, capo del DDPS, aveva istituto una commissione incaricata della selezione composta dal segretario generale del DDPS, Toni Eder, dal segretario generale supplente del DDPS, Marc Siegenthaler, dalla consigliera di Stato del Cantone di Vaud Beatrice Métraux, dal consigliere di Stato del Cantone di Berna Philipp Müller e dal consigliere di Stato del Cantone di San Gallo nonché  presidente della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP) Fredy Fässler.

Dalla procedura di selezione è emerso che Christian Dussey è il candidato che adempie al meglio il profilo dei requisiti richiesto.

Grazie alla sua formazione e ai perfezionamenti svolti, alle sue comprovate prestazioni e alla pluriennale esperienza nell’Amministrazione e nei servizi diplomatici, Christian Dussey soddisfa pienamente i requisiti per la funzione di direttore del SIC. In particolare possiede esperienza di condotta operativa e strategica, conosce perfettamente i processi della politica e dell’amministrazione pubblica a livello federale ed è un esperto conoscitore del contesto dei servizi di informazione nazionali e internazionali.


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Sost. capo della Comunicazione / Portavoce del DDPS
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