Berna, Comunicato stampa, 27.03.2015

Nel quadro del conflitto in Siria la Svizzera si appella ai responsabili affinché desistano dall’uso di armi chimiche e si attengano alle norme del diritto internazionale umanitario.

Nonostante la Siria abbia aderito alla Convenzione sulle armi chimiche e i suoi depositi dichiarati siano stati quasi interamente distrutti, circolano rapporti recenti su ripetuti impieghi di bombe al cloro nelle zone abitate, che sono oltremodo preoccupanti. La Svizzera condanna nel modo più assoluto il perdurante impiego di armi chimiche nel conflitto siriano e reitera il suo appello a rinunciare all'uso delle armi chimiche e a osservare le norme del diritto internazionale umanitario, che, come sottolinea, ne vieta l'impiego.

Le indagini volte ad accertare i fatti sono di centrale importanza, ragione per cui la Svizzera appoggia e sostiene l'attuale missione d'inchiesta dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) e accoglie con favore gli accertamenti sulle ultime imputazioni. È imperativo adoperarsi per evitare nuovi attacchi e lasciare gravi delitti impuniti, a prescindere da chi li abbia commessi. In quest'ottica, già nel mese di giugno del 2012, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) aveva richiesto il deferimento della situazione in Siria al Tribunale penale internazionale.

La Svizzera era già stata coinvolta nel 2013, quando nel Laboratorio di Spiez erano stati analizzati campioni di gas sarin prelevati dalla missione d'inchiesta dell'ONU in Siria. Per velocizzare la distruzione dello stock di armi chimiche dichiarate, la Svizzera aveva inoltre stanziato un contributo immediato di 1,5 milioni di franchi e fornito materiale per la protezione C.

La Svizzera continuerà a impegnarsi a livello umanitario in Siria e nei Paesi limitrofi, provati da un forte afflusso di rifugiati. Offrirà inoltre i suoi buoni uffici per contribuire a instaurare una pace duratura che garantisca il rispetto dei diritti di tutta la popolazione siriana. Questo conflitto può essere risolto soltanto sul piano politico.


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Ultima modifica 19.07.2023

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