Berna, Comunicato stampa, 09.03.2015

Oggi si apre a New York la 59a sessione della Commissione sulla condizione delle donne (CSW) del Consiglio economico e sociale (ECOSOC). Le discussioni si concentrano quest'anno sulla cosiddetta «Dichiarazione di Pechino/piattaforma d'azione», lanciata a Pechino nel 1995 al termine della quarta Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne. In questa sessione si valuterà anche se e in che modo la posizione delle donne all'interno della società sia migliorata in questi ultimi vent'anni. In qualità di membro con diritto di voto, la Svizzera presenterà tra l'altro un bilancio del suo impegno interno e organizzerà vari eventi.

La 59a sessione della Commissione sulla condizione delle donne (CSW) dura dal 9 al 20 marzo 2015 e celebra un importante anniversario: vent'anni fa, infatti, in occasione della quarta Conferenza mondiale sulle donne su «Parità, sviluppo e pace», 189 Stati hanno approvato la cosiddetta «Dichiarazione di Pechino» e lanciato una piattaforma d'azione per promuovere l'uguaglianza tra donne e uomini a livello globale. Sono stati inoltre decisi non solo provvedimenti per ridurre la povertà e per migliorare la formazione, la salute e la posizione delle donne nel mercato del lavoro, ma anche misure per proteggere donne e ragazze dalla violenza, sia nel contesto familiare che durante i conflitti armati.

Benno Bättig, segretario generale del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), sarà a capo della delegazione svizzera, mentre vicecapo sarà Sylvie Durrer, direttrice dell'Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo presso il Dipartimento federale dell'interno (DFI). La delegazione svizzera è composta anche di rappresentanti dell'Amministrazione federale e della società civile, come pure di una delegata del programma per i giovani «Youth Rep», un progetto lanciato dalla Federazione svizzera delle associazioni giovanili (FSAG) in collaborazione con il DFAE.

Nel quadro della discussione plenaria della CSW dei prossimi giorni, la Svizzera presenterà lo stato di attuazione della «piattaforma d'azione di Pechino» nel nostro Paese. L'opuscolo «Uguaglianza fra donna e uomo - Piano d'azione nazionale -  Bilancio 1999-2014», redatto in risposta a un'interpellanza parlamentare, fornisce maggiori informazioni a questo proposito. In Svizzera, i principali traguardi raggiunti sono stati l'interruzione non punibile della gravidanza, l'indennità di perdita di guadagno durante la gravidanza, il divieto dei matrimoni forzati e delle mutilazioni genitali.  Inoltre, il numero di donne nelle scuole universitarie è aumentato notevolmente. Occorre per contro ancora migliorare la conciliabilità tra lavoro e famiglia, la parità salariale tra uomo e donna e la segregazione nel mercato del lavoro. Altre sfide da vincere sono le questioni legate alla violenza sulle donne, ancora molto diffusa, la loro sotto rappresentazione nelle posizioni decisionali in politica e nell'economia, nonché la disparità nella distribuzione dei compiti di assistenza.

Fondata nel 1946, la CSW è l'organo principale dell'ONU che si occupa di migliorare la parità tra i sessi; vi fanno parte 45 Stati membri dell'ONU, che si riuniscono una volta all'anno per valutare sfide e progressi e per elaborare misure concrete.


Informazioni supplementari:

Pubblicazione: nazionale Bilancio 1999-2014
UN Women (EN)
Women’s Human Rights (EN)
SDC-Gender Equality Network (EN)
Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo


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Ultima modifica 19.07.2023

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