Berna, Comunicato stampa, 10.12.2015

Per la Svizzera, promuovere e difendere i diritti umani di tutte le persone nel mondo non è soltanto un obiettivo da perseguire, bensì un dovere e una priorità della sua politica estera. Benché dall’approvazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo da parte dell’Assemblea generale dell’ONU, il 10 dicembre 1948, sia stato fatto molto per rafforzare il rispetto di questi diritti, è necessario continuare a impegnarsi in questo ambito. La Giornata internazionale dei diritti umani ricorda oggi, come ogni anno il 10 dicembre, che numerose persone soffrano ancora della violazione dei loro diritti umani.

 La sala per i diritti umani dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra
La sala per i diritti umani dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra © UN Photo / Jean-Marc Ferré

Il 10 dicembre di 67 anni fa, l’Assemblea generale dell’ONU ha approvato la Dichiarazione universale dei diritti umani. Composta di 30 articoli, questa Dichiarazione fissa i diritti fondamentali, a partire dall’articolo 1 che recita «tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti». Dalla Dichiarazione a oggi le Nazioni Unite hanno elaborato, attraverso numerose Convenzioni, una serie di strumenti atti a difendere i diritti umani a livello internazionale. La Giornata internazionale dei diritti umani, che si festeggia ogni 10 dicembre, ci ricorda che il livello raggiunto nel 1948 deve essere continuamente salvaguardato e difeso. La Giornata è dedicata a tutte le vittime di violazioni dei diritti umani e a tutti quelli che lottano infaticabilmente e spesso a rischio della propria vita per garantirne il rispetto.

Per la Svizzera, promuovere e difendere i diritti umani di tutte le persone nel mondo non è soltanto un obiettivo da perseguire, bensì un dovere e una priorità della sua politica estera. Siamo convinti che il rispetto dei diritti umani sia indispensabile per assicurare uno sviluppo sostenibile nonché la pace, la sicurezza e il benessere in Svizzera e nel mondo.

Ecco perché la Svizzera, mediante la cooperazione internazionale, cerca di rafforzare in molti paesi partner le istituzioni locali di tutela dei diritti umani che s’impegnano affinché siano rispettati i diritti della popolazione e affrontano questioni delicate, come l’abolizione della tortura. La Svizzera si impegna anche a favore dei diritti di gruppi particolarmente marginalizzati, come i Rom nei Balcani occidentali, dove fa molto per la loro integrazione sociale e per l’accesso non discriminatorio dei ragazzi rom al sistema educativo.

La Svizzera sostiene inoltre il Codice di condotta internazionale per i servizi privati di sicurezza che mira a garantire il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in regioni in cui lo Stato di diritto è in pericolo. Gli organi di governo e di controllo dell’Associazione del Codice di condotta hanno sede a Ginevra e si occupano attualmente dell’elaborazione delle procedure necessarie a garantirne l’osservanza da parte delle imprese.

Nell’ambito di forum multilaterali la Svizzera  s’impegna con successo per un trattamento approfondito di temi che rialzano dei diritti umani. S’investe affinché le norme esistenti siano rafforzate e applicate, soprattutto in relazione alla possibilità di protestare pacificamente, o all’abolizione della pena di morte, ma opera anche nell’ambito dell’elaborazione del passato dopo un conflitto e della giustizia nei processi di transizione. La Svizzera  sostiene infine un ruolo di primo piano nell’elaborazione e approvazione delle Direttive volontarie per una governance responsabile dei regimi fondiari attraverso il Comitato per la sicurezza alimentare mondiale. Queste linee guida si basano sugli standard dei diritti umani e perseguono l’obiettivo di garantire alle fasce più povere della popolazione rurale l’accesso alle risorse naturale e un controllo su queste ultime.

Dal 1948 a oggi l’impegno richiesto per il rafforzamento dei diritti umani non è per niente diminuito. Al contrario: di recente in molti paesi le restrizioni alla libertà di espressione e le rappresaglie contro i difensori dei diritti umani, per esempio, sono persino aumentate. La persecuzione delle minoranze religiose e di altro tipo, gli arresti arbitrari, la tortura, la violenza sessuale e la tratta di esseri umani sono ancora all’ordine del giorno. Per mettere fine a queste violazioni dei diritti umani e per proteggere le persone più esposte a simili pericoli, come i rifugiati e i migranti, è necessario uno sforzo comune di tutti gli Stati.

Sul piano internazionale la Svizzera porta avanti dialoghi bilaterali e multilaterali sui diritti umani con partner provenienti da ogni regione del mondo e da tutti i gruppi d’interesse e, attraverso quel centro globale per la difesa dei diritti umani che è Ginevra, contribuisce alla promozione dei diritti umani. Il Consiglio dei diritti umani – il più importante organo per la tutela dei diritti umani dell’ONU – si riunisce a Ginevra, così come l’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani, numerose ONG e gruppi di esperti hanno la loro sede nella città sul lago Lemano.

Il 28 ottobre 2015 l’Assemblea generale dell’ONU ha eletto la Svizzera nel Consiglio dei diritti umani per la terza volta dal 2006. In vista delle celebrazioni per i dieci anni dalla sua istituzione, il nostro paese si adopererà per un rafforzamento dell’intero sistema dei diritti umani dell’ONU. Con l’obiettivo di migliorare l’applicazione delle convenzioni internazionali sui diritti umani, la Svizzera continuerà inoltre ad gettare dei ponti tra le parti.

Grazie all’impegno della comunità internazionale e al rafforzamento istituzionale degli organi deputati alla promozione e alla tutela dei diritti umani è stato possibile diffondere e radicare l’idea dell’importanza di questi diritti fondamentali, in special modo dei diritti delle vittime, nella coscienza globale. Oggi i diritti umani vengono integrati anche in ambiti nei quali venti anni fa non era ancora pensabile farlo, per esempio nell’economia privata tramite la responsabilità sociale e ambientale delle imprese. Tutti progressi fatti finora hanno rappresentato un importante incoraggiamento a continuare la battaglia per migliorare il rispetto dei diritti umani.

Affinché questi diritti fondamentali possano essere garantiti a tutti è necessario che le persone più vulnerabili – come quelle colpite dalla crisi siriana – siano maggiormente protette. Nei campi profughi per i siriani in fuga emerge chiaramente quanto sia essenziale preservare il rispetto dei diritti umani elementari, anche in condizioni così difficili. Il consigliere federale Didier Burkhalter, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), si è informato personalmente sulla situazione durante una visita al campo di Azraq, in Giordania, avvenuta nell’ottobre 2015 e in quell’occasione, ha parlato con alcuni rifugiati.

La Svizzera supporta i paesi di prima accoglienza come la Giordania, il Libano e la Turchia, che hanno già dato rifugio a milioni di profughi, affinché possano offrire loro protezione in modo rapido ed efficace. Per questo ha elaborato l’approccio «Protezione nelle regioni di provenienza» (Protection in the Region), uno strumento di politica estera nell’ambito della migrazione, e ha stanziato altri 70 milioni di franchi per gli aiuti sul posto nelle aree di crisi (Siria, Iraq e Corno d’Africa).

Il DFAE celebrerà la Giornata dei diritti umani di quest’anno all’Human Rights Film Festival di Zurigo (http://www.humanrightsfilmfestival.ch/). Questo festival si occupa di temi attuali, come la questione dei rifugiati, le migrazioni, la crisi siriana, i diritti degli omosessuali e gli effetti delle attività estrattive sui diritti umani.


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Ultima modifica 19.07.2023

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