Berna, Comunicato stampa, 08.10.2015

All’OLMA di quest’anno (padiglione 9.0) la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) invita le visitatrici e i visitatori ad annusare, gustare e scoprire. Con una mostra speciale la DSC spiega, sulla scorta di sette esempi selezionati provenienti da continenti diversi, in che modo contribuisce alla riduzione della povertà e della fame e, contemporaneamente, alla diffusione di un’agricoltura ecosostenibile. L’OLMA si svolge a San Gallo dall’8 al 18 ottobre 2015.

Lo stand della DSC dedicato al Benin all’OLMA 2015.
La DSC si presenta all’OLMA con diversi stand dedicati a Paesi rappresentativi del suo lavoro. © DSC

Franshesco è un produttore di cacao di 52 anni dell’Honduras, Silverio, 34 anni, pianta abeti rossi sugli altipiani del Perù e il diciottenne Gezime lavora in una serra in Kosovo. Grazie ai programmi della DSC, che puntano a ridurre la povertà e la fame, la loro qualità di vita è migliorata. La mostra permetterà alla DSC di illustrare il proprio impegno in questo senso mentre le visitatrici e i visitatori interessati potranno guardare, letteralmente, «oltre il bordo del piatto», discutendo con persone che lavorano sul campo. Alcuni membri del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) parleranno inoltre dei loro interventi nei campi profughi mentre i più giovani avranno l’occasione di partecipare a quiz e di imparare come si producono le tavolette di cioccolato – naturalmente fatte con le fave di cacao coltivate, per esempio, in Hoduras, da persone come Franshesco.

La DSC aiuta i coltivatori ad accedere al mercato

Nel Nord del Laos, in Honduras, in Kosovo, nel Caucaso meridionale: ovunque nel mondo, chiunque possa vendere i propri prodotti a un prezzo adeguato sarà spinto a produrre più di quanto sia necessario alla sua famiglia o alla comunità del villaggio, contribuendo così a nutrire l’intera società e a prevenire tempi difficili. Ma le sfide in questo ambito sono molte. È necessario infatti disporre di un accesso al mercato e poter compiere investimenti. Milioni di contadine e contadini restano ancora oggi chiusi all’interno dei confini limitati dei mercati locali, regionali o nazionali. A mancare sono soprattutto le infrastrutture, ma anche gli incentivi e la protezione contro la concorrenza. I prodotti pronti a prezzi vantaggiosi provenienti dai Paesi industrializzati arrivano spesso più facilmente dei prodotti regionali sui mercati del Sud.

La DSC aiuta le coltivatrici e i coltivatori a sviluppare cooperative e a dotarsi di strutture organizzative migliori in modo che i loro prodotti possano raggiungere almeno i mercati locali. In Honduras, a consentire un aumento dei redditi, sono le piante di cacao, in Georgia gli alimenti secchi per animali. In Kosovo sono stati organizzati corsi per insegnare a elaborare ulteriormente i prodotti e poterli conservare più a lungo. È così che è stato possibile creare posti di lavoro come quello di Gezime.

Distribuzione e cambiamenti climatici: altre sfide importanti

La fame è molto di più di una semplice mancanza di cibo. I prezzi elevati dei generi alimentari e i conflitti armati portano la fame anche dove le persone avrebbero a disposizione una quantità sufficiente di alimenti. L’Aiuto umanitario della DSC distribuisce nei campi profughi in Africa generi alimentari d’emergenza, ricchi di energia, e, nello stesso tempo, incoraggia la popolazione a cercare un’occupazione, perché, anche in situazioni molto difficili, esiste una quotidianità.

Anche i mutamenti del clima in tutto il mondo creano enormi difficoltà all’agricoltura. Nelle Ande, la DSC supporta le persone come Silverio nel necessario adeguamento ai cambiamenti già in atto, per esempio incentivando la silvicoltura. Nel Benin, dove tra il 10 e il 20 per cento dei raccolti di cereali va distrutto nella fase di immagazzinamento a causa degli insetti e delle infestazioni di funghi, la DSC sta testando l’introduzione di semplici sili di metallo che riescono a ridurre al minimo queste perdite.

Le piccole aziende agricole, la produzione per uso domestico, la pastorizia e la pesca sono fondamentali per nutrire la popolazione mondiale: circa il 50 per cento delle derrate alimentari è prodotto da 500 milioni di piccole aziende a conduzione familiare. L’agricoltura resta la principale fonte di reddito e il più grande settore economico del mondo. Un terzo degli occupati lavora nell’agricoltura ed è proprio in questo settore che la percentuale di persone che vivono in povertà è più elevata (70 %). Migliori tecniche di coltivazione, conoscenze e tecnologie semplici, sementi adeguate e una serie di strategie agricole che tutelano l’ambiente possono contribuire enormemente ad aumentare la produttività e la sostenibilità, nonché a fare in modo che i prodotti supplementari così ottenuti siano effettivamente disponibili là dove sono necessari.


Informazioni supplementari:

«Über den Tellerrand» – la DSC all’OLMA 2015
DSC, Agricoltura e sicurezza alimentare
OLMA 2015


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Ultima modifica 19.07.2023

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